Oreste Castagna: dalla Tv alla formazione di manager per bambini

Oreste Castagna intervista

Due mesi fa ho intervistato Oreste Castagna, celebre volto televisivo della Tv per bambini.  Al momento lo trovate su Rai YoYo con Bumbi e Oreste che Storia! tra i vari programmi ha lavorato anche nell’Albero Azzurro e nella Melevisione.

Un personaggio molto amato dai miei figli che ho contattato, dicevo, per un’intervista a tema educazione, social media e formazione.  L’intervista è rimasta intrappolata su un dispositivo che si è spaccato in due il giorno dopo l’intervista ma che (inconsapevolmente) avevo salvato sul cloud e ho potuto condividere solo oggi!

 

 

Chi è Oreste Castagna?

Ho 63 anni, sono attore, regista, soprattutto autore e formatore. Ho cominciato la mia gavetta da giovanissimo, a circa 17 anni, col grande Bruno Bozzetto, poi ho fatto molto Teatro sperimentale. Dopo una serie di incontri mi hanno scelto per fare un programma televisivo e da lì è nato tutto. Mi sono specializzato in un settore specifico, quello dei piccoli.

Oggi che lavoro fa?

Oggi mi divido tra la Tv per bambini su Rai Yo Yo e Kids, spettacoli dal vivo e formazione. Nello specifico sono formatore per manager dei bambini: gli insegnanti, tramite il Teatro.

 

Per comunicare correttamente è necessario adeguare il proprio linguaggio all’interlocutore. A questo proposito, esistono delle tematiche preferite dai bambini? Temi ricorrenti?

È necessario precisare che per comunicare bisogna SAPER comunicare, ovvero essere bravi e preparati.

Cosa che oggi non va tanto di moda.

È necessario aver fatto la gavetta e saper ascoltare il proprio pubblico, in modo da specializzarti in quel settore e linguaggio. Io lavoro soprattutto per i piccoli e per fare questo mestiere devi conoscere le tecniche teatrali, avere manualità e saper raccontare.

Anche disegnare bene, saper suonare, saper fare tutto e abbastanza bene perché i bambini  hanno bisogno di grandi stimoli.

Infine devi avere un senso morale molto forte, un tema valoriale, non giudico quale, perché i bambini lo sentono molto. I bambini sentono se tu sei dentro la cosa, ti sgamano subito.  Devi anche essere consapevole che stai parlando ai bambini perciò sei responsabile della loro educazione.

Quando facciamo un programma per ragazzi, loro credono che noi siamo personaggi fantastici perciò è chiaro che usi il tema fantastico, la mediazione fantastica, che il bambino accetta. C’è come un ipertesto, un’iperrealtà che conoscono perfettamente ma tendono a mediarla anche per difendersi.

Un tema frequente dei miei corsi di aggiornamento è la felicità.

Tu devi essere felice di fare questo mestiere, sennò stai a casa. Purtroppo c’è troppa gente che lo fa così, senza alcun ideale.

 

Di certo il suo e quello degli insegnanti è un mestiere che è un po’ una vocazione visto che si formano e si influenzano gli adulti del futuro…

Io sono sempre pro maestri e professori.

Ritengo siano delle categorie abbandonate ma sono di un’importanza totale.

Un maestro può arrivare a formare 30 bambini, dovrebbe avere uno stipendio come quello di un manager.

Invece la scuola italiana è un disastro.

Non forma i manager futuri.

Non forma la manodopera del futuro.

La scuola non può essere distaccata dall’attività teatrale.

Proprio non può.

 

A me piace paragonare i social alle automobili e dico sempre che bisognerebbe prendere la patente e poi usarli! È necessario conoscere il mezzo che usiamo, un veicolo per le nostre idee.

Intanto i social sono proibiti sino ai 18 anni.

Non sono per i minori.

Poi ci stanno anche i social, Mio Dio, mica siamo contro niente, ma bisogna dosarli e filtrarli. Non sono un Santo anche io, a volte, mostro i social però stando molto attento.

Le caratteristiche dei social sono di tipo iconografico e sono anche le cose che i bambini acchiappano subito.

Sono molto semplici.

 

Secondo lei come si possono usare i social media in favore dell’educazione dei ragazzi(maggiorenni)?

Sono utilissimi come testimonianza.

Tutte le cose più importanti le puoi vedere in presa diretta.

Le testimonianze social, come nella guerra Russia Ucraina, ti fanno vedere davvero com’è la situazione.

Per me questo è l’uso giusto per veicolare i messaggi ai giovanissimi.

Mio figlio guarda su youtube dei documentari sulla scienza, sulla ginnastica, sulla lingua e sono fatti molto bene.

Quelli sono utili.

 

E dello smartphone che mi dice?

Devo dire una cosa, quando arrivò la Tv a colori, son vecchietto, era il demonio! (ride)

È chiaro che ogni tempo ha le sue innovazioni e il telefono mobile è un’innovazione importantissima di questo Tempo.

Il problema quindi non è telefono si o telefono no ma l’accompagnamento dei bambini alla scoperta di questo strumento.

Non esiste una cosa demoniaca, c’è solo il telefono a cui troppo spesso il bambino è abbandonato.

I bambini vanno accompagnati alla scoperta del mondo e delle cose.

La fatica dei genitori è questa.

Non sono un Santo ma cerco sempre, coi miei figli, di essere attento anche perché esistono i contenuti demoniaci, ecco questi sì che esistono, delle cretinate vere e proprie a cui se non stai attento i tuoi figli possono essere esposti!

 

Secondo lei occorre un filtro maggiore?

No, bisogna prendere i genitori e formarli all’uso dei media.

Forse prima era più semplice? Non so!

Oggi è così, viviamo in un mondo pieno di stimoli e bisogna non perderli mai di vista!

Internet propone migliaia di cose negative ma anche positive.

I ragazzi possono girare il mondo, conoscere, apprendere, vedere documentari meravigliosi.

La fatica è solo stare vicini al bambino e bloccare quello che non va bene.

Hai presente il ballo di Mercoledì?

Secondo me è un fenomeno sociale importante.

Di recente ho fatto uno spettacolo teatrale a Napoli con 600 bambini. Tutte le bambine erano vestite da mercoledì meno una principessina. Sta anche cambiando l’idea della femminilità, è un dato di fatto. Una donna più aggressiva, combattente non più “civetta” che attende di essere salvata.

E che dire del tema della salvaguardia del pianeta? È grazie al Web che va avanti, mica tramite le televisioni. La rete può le rivoluzioni, contro i soprusi.

 

Da genitore e da “lavoratrice” in ambito comunicazione ho trovato questa chiacchierata davvero ricca di spunti. Oreste è un uomo intelligente, con una storia professionale alle spalle fatta di una lunga gavetta nei teatri e in televisione. Che ve ne pare?

Grazie Oreste!

 

Leggi anche: Intervista Vera Gheno, evoluzione linguistica e social media

Martina Saiu
Martina Saiu

Social media manager, consulente e formatrice

All Posts
Condividi questo post